PREMESSA
Parlare di startup, significa fare riferimento ad una fase iniziale di attività, ovvero il momento in cui si parte e ci si mette in moto.
Ogni startup però ha delle caratteristiche, delle fasi e dei metodi specifici per essere costruita, vediamo insieme nel dettaglio a cosa ci si riferisce.
COSA SI INTENDE PER STARTUP?
Come visto nella premessa, per startup ci si riferisce ad un’attività appena costituita, con la presenza di uno startupper al suo comando.
Per startupper si intende colui che ha avuto l’idea di creare un’azienda innovativa, e crede fermamente nel suo progetto.
È considerato un soggetto pronto al cambiamento e ad essere al passo con l’innovazione, infatti, è disposto a modificare servizi e prodotti offerti, seguendo anche le richieste degli utenti.
Ogni startup però ha delle caratteristiche precise, vediamo insieme le più significative.
Quali sono le caratteristiche di una startup?
Ogni startup ha delle caratteristiche ben definite.
Prima tra queste è la temporaneità, ovvero, vedere la fase di startup come una situazione temporanea che si ha l’obiettivo di superare nel minor tempo possibile per raggiungere lo scopo di diventare un’azienda vera e propria.
Altra caratteristica importante è la scalabilità, ossia, la capacità di crescere in maniera esponenziale nonostante, magari, si abbiano a disposizione poche risorse.
La replicabilità, altra caratteristica da analizzare, essa va a sottolineare la capacità di replicare il modello di business scelto per la tua startup anche in altre aree geografiche.
Infine, l’innovazione, ovvero la capacità di creare un business innovativo, che possa offrire un servizio che ancora non è presente sul mercato, o che, se già presente, abbia caratteristiche particolari che di conseguenza portano a distinguersi.
Le sei tipologie di startup
Secondo Steve Blank, imprenditore, educatore ed autore, nato nel 1953, considerato uno dei maggiori esperti in questo ambito, esistono 6 tipologie di startup.
La prima viene definita “Lifestyle Startups: Work to Live Their Passion”, ovvero la creazione di startup da parte di uno startupper che non vuole lavorare per nessuno se non per sé stesso, puntando solo ad inseguire una sua passione.
La seconda viene definita “Small-Business Startups: Work to Feed the Family”, si riferisce a tutte quelle startup create da uno startupper che investe il proprio capitale in un determinato business, e decide di assumere familiari, amici o conoscenti, spesso però non porta molto guadagno.
La terza viene definita “Scalable Startups: Born to Be Big”, ovvero partire già con l’idea di voler diventare una grande azienda, di conseguenza, anche i dipendenti lavorano con lo scopo di raggiungere questo obiettivo, infatti, questa tipologia esprime al meglio la caratteristica di scalabilità.
La quarta viene definita “Buyable Startups: Acquisition Targets”, ovvero un business che si basa sul cercare delle soluzioni funzionali per grandi multinazionali, il rischio però è quello di guadagnarci meno di quello che si potrebbe ricavare.
La quinta viene definita “Social Startups: Driven to Make a Difference”, questa tipologia spesso non è a scopo di lucro, poiché lo startupper si pone degli obiettivi da raggiungere ma non sono i classici fini di guadagno, bensì l’unico fine è quello di migliorare il mondo.
L’ultima tipologia viene definita “Large-Company Startups: Innovate or Evaporate”, tipologia presa in considerazione quando un’azienda sta per terminare il suo ciclo di vita.
In questo caso la soluzione migliore è innovare, per questo viene presa in considerazione la soluzione della startup.
QUALI ASPETTI VANNO CONSIDERATI QUANDO SI CREA UNA STARTUP?
Abbiamo visto che esistono diverse tipologie di startup e che ci sono varie caratteristiche che le identificano.
Ma quali step vanno seguiti per arrivare a creare una buona startup?
L’innovazione, è un aspetto che identifica a pieno una startup di successo, creare un’idea innovativa la rende unica.
È altrettanto importante però che questa idea venga analizzata in ogni sua sfaccettatura, ciò significa che bisogna capire se il prodotto o servizio che si va ad offrire agli utenti è considerato interessante e utile.
Se dopo un’analisi accurata l’idea viene considerata efficace, si può passare alla fase successiva, ovvero, scegliere un business model.
Per business model si intende la scelta di una strategia e di un’organizzazione che possano creare valore per l’azienda.
Ovviamente, come detto in precedenza, avere un’idea innovativa è fondamentale, ma spesso può succedere che il servizio offerto esista già, per questo diventa molto importante analizzare i competitors facendo una dettagliata analisi di mercato.
Questo processo aiuta a capire chi sono i competitors, cosa offrono e come lo offrono agli utenti, oppure a che target di clienti si riferiscono così da riuscire a distinguersi il più possibile.
Il business plan, altro step essenziale per una startup, bisogna creare un progetto, ossia scegliere gli obiettivi che si vogliono raggiungere, descrivere il business scelto, scegliere le strategie di marketing e molto altro ancora.
Una volta conclusi i vari step, è necessario tenere sempre conto degli aspetti legali, ovvero, scegliere la tipologia di società e il nome commerciale, registrare l’attività in camera di commercio, registrare la partita iva ed eventuali brevetti, marchi ecc.
Questi step, vengono considerati essenziali per creare una startup che si allontani il più possibile da un ipotetico fallimento.
Se si supera questa fase, ci si avvicina alla trasformazione in azienda nel minor tempo possibile.
Quando una startup si trasforma in azienda?
In verità per la legge una startup resta tale finché non passano cinque anni dalla sua creazione.
Però, possiamo affermare che una startup diventa un’azienda vera e propria quando il prodotto o servizio innovativo scelto, viene lanciato sul mercato.
In poche parole, una volta portati a termine gli step citati in precedenza, e una volta che portiamo il prodotto o servizio ideato sul mercato, inizia la fase di vendita e di conseguenza la fase di crescita dell’azienda creata.
COSA SI INTENDE PER STARTUP INNOVATIVE?
Le startup innovative sono molto simili alle classiche startup, con la differenza che hanno come caratteristica principale la commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico.
Ovviamente, il fattore prevalente rimane sempre l’innovazione.
Come viene costituita una startup innovativa?
Come visto in precedenza, deve avere come oggetto sociale la produzione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico oltre che innovativi.
Deve essere stata costituita da non più di 5 anni e avere la sede principale in Italia o in uno Stato Membro dell’Unione Europea, ma la sede produttiva deve trovarsi comunque in Italia.
Il fatturato annuo non deve superare i 5 milioni di euro.
Inoltre, una startup viene considerata innovative se ha almeno una di queste caratteristiche:
Sostiene delle spese nella ricerca superiori o uguali al 15% del valore tra fatturato e costi di produzione.
Il personale deve essere qualificato, ovvero almeno i 2/3 dei dipendenti devono avere una laurea magistrale oppure 1/3 dottorati con almeno 3 anni di ricerca certificata.
Essere titolare o depositaria di un brevetto registrato.
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